lunedì 22 settembre 2014

Crema al cioccolato fondente

Ho trovato la ricetta della crema al cioccolato fondente su Cookaround e, dopo aver letto alcuni post, ho provato a realizzarla!

La prossima volta devo tritare ancor di più le nocciole!

INGREDIENTI

– 60 gr di nocciole tritata
– 50 gr di zucchero o 30 gr di fruttosio (qua dovete andare un pò a gusto, a me piace amarognola)
– 60 gr di cioccolato fondente
– 40 gr di cacao amaro in polvere
– 100 ml di latte
– 50 gr di margarina vegetale


PREPARAZIONE

Frullare molto finemente le nocciole con lo zucchero al punto da renderli “a velo”.
Aggiungere il cioccolato, continuando a frullare, ed il cacao in polvere.


Una volta amalgamate tutte le polveri, versarle in un pentolino con il latte e la margarina; cuocere per circa 5 minuti o fino a quando ci si rende conto che la crema sia abbastanza densa.

Versare in un barattolo, lasciarlo sfreddare e conservare in frigorifero.



Scatolina portaoggetti

Io e mio figlio abbiamo una passione in comune: tagliuzzare e dipingere la carta :-)

E così, dopo aver preparato per Halloween i pipistrelli con i rotoli della carta igienica e le zucche con le mollette, eccoci a preparare una scatolina portaoggetti per una mia carissima amica; la scatolina conterrà un bellissimo maialetto Thun!
Ovviamente, in questo caso Cry non ha fatto moltissimo, ma mi stava sempre accanto facendo altre cosette eh eh.

Il materiale occorrente è:

–          Cartoncini di diversi colori
–          Matita
–          Riga
–          Forbici
–          Colla vinilica
Per le decorazioni (facoltative)
–          Fogli di carta colorati
–          Matita
–          Colla spray
–          Brillantini
–          Pennelli  colorati
Per cominciare, vi serve creare il progetto della scatolina: nel mio caso, ho preparato una scatola rettangolare priva di coperchio per poi predisporre una copertura con un cartoncino differente.
La base della scatolina è questa (l’ho fatta col cartoncino nero):

scatolina portaoggetti 



Piegare lungo le linee accanto ai numeri ed incollare le parti verdi sui lati della scatola, di modo da chiudere la scatolina.








Per preparare il coperchio, basta preparare un disegno simile a quello della scatolina senza però i lati, ovvero A+B+A (tutto unito).

Piegare il coperchio lungo le divisioni tra rettangolo A-B-A e passare al montaggio: incollare le parti A e B della scatola con le stesse del coperchio, lasciando aperta la parte superiore … è più difficile a scriverlo che a farlo!
Prima di passare al fissaggio delle parti, potete decorare sia scatola che coperchio come preferite: ecco come l’ho fatto io, spero vi piaccia:-)




 

Porta Pc su misura

Uno dei primi oggetti costruiti subito dopo il mio matrimonio è il porta pc su misura ed in linea con la nostra casa!

Oggi è facile trovare un porta pc o una scrivania di dimensioni ridotte, adattabili agli appartamenti che, ahimè, sono sempre più piccoli. Ma noi avremo voluto qualcosa di più personalizzato .. e poi, c’è molta più soddisfazione nel farlo da sè
:-)
Ecco allora il nostro porta pc che, a dir la verità, oggi è un porta oggetti di Cry ah ah ah! Il piccolo trasforma totalmente la nostra casa eh eh.

Il porta pc è interamente costruito in legno e dipinto a mano, tutti materiali oramai facilmente reperibili in qualsiasi brico o negozio del fai da te.

Questo è il mobiletto in fase grezza, ovvero prima della tinteggiatura e decorazione.
Scusate per il colore poco nitido, ma le foto sono state scattare qualche anno fa e senza pensare che un giorno le avrei pubblicate sul mio blogghino



 Il colore è rosso, come diverse cose nella nostra zona giorno, con delle spruzzate dorate


Ed ecco il decoro intagliato sulla base del porta pc su misura, ripassato poi con un particolare pennarello per legno color oro

Vi piace? Spero di si :-)


Pane con la semola rimacinata

Pranzo da mamma ... mi manda un messaggio verso le 08.30 dicendomi: cavoli, non ho pane .. nemmeno in freezer!

Ok, metto subito una dose di impasto con la semola nella macchinetta del pane ... ed il gioco è fatto!!
Pane caldo caldo per il pranzo domenicale :-)


INGREDIENTI:

– 500 g. di semola rimacinata di grano duro
– 250 g. acqua
– 60 g. olio di oliva
– 25 g. lievito di birra fresco
– 20 g. zucchero
– 17 g. sale

PREPARAZIONE:

Far intiepidire 50 gr di acqua senza portarla a bollore, quindi sciogliervi il lievito e lo zucchero. Versarci la restante acqua.

Versare la farina nel recipiente della macchina del pane o della vostra impastatrice (che io ancora non ho, purtroppo), formare  uno spazio al centro e versarci il lievito e lo zucchero sciolti nell’acqua, l’olio ed in ultimo il sale (meglio sempre evitare il contatto diretto col lievito).

Impostare la macchina per la lavorazione della pasta fresca ma senza lasciarla lievitare al suo interno.
Una volta pronta, disporre il composto in un contenitore con un poco di farina (per evitare che si attacchi alle pareti) coperto con un foglio di pellicola da cucina e lasciarlo lievitare dentro il forno leggermente aperto fino a quando non raddoppi di volume.

Io l’ho preparato la sera per poi cucinarlo al mattino successivo, ma dovrebbero bastare meno ore.
Dare quindi la forma al vostro pane, quella che preferite.

Nel mio caso, ho preparato dei mini filoncini: ho creato una pallina di impasto di circa 100 gr e l’ho malleata, dandole la forma di un rettangolo.

Ho apportato quindi un taglietto al centro di ogni panino, spennellandoli con olio di oliva e mettendoci una piccola manciata di semola in superficie. 

Cottura in forno pre-riscaldato a 180° in modalità statica per 30/40 minuti, a seconda del vostro forno.

Cane e gatto: chi l’ha detto che non si può?

Ricordate la canzone dello Zecchino d’oro “Caaaane e gatto, cane e gatto chi l’ha detto che non si può …”
E chi l’ha detto che non si può?

Vedetela in questo modo: e chi l’ha detto che non si può … essere amici?


Fonte immagine http://blog.iodonna.it/animali/files/2013/12/cani-e-gatti-e-ragazzi1.jpg -


Sono sicura che tutti abbiamo una storia da raccontare sull’amicizia tra cani e gatti e in tanti probabilmente hanno vissuto o vivono in prima persona un’amicizia reale con una persona che è l’opposto di sé stessi: si discute, si litiga come CANI E GATTI ma si ritorna più uniti di prima.

Ma sapete perché gatto e cane non vanno d’accordo?
Perché usano un modo di esprimersi differente, direi proprio opposto; e non parlo dei versi che, ovviamente, sono diversi (e se fosse solo per questi, non riusciremo nemmeno ad averli in casa).
Parlo dei gesti: avete notato la posizione della coda?
Quando il cane scodinzola, sta manifestando gioia; invece quando il gatto scodinzola .. non è proprio gioioso
:-)
Ecco che potrebbero quindi scatenarsi delle incomprensioni.

Tutto qua! 

Il gatto ti saluta drizzando la coda e strofinandosi sulle tue gambe, un cane che drizza la coda è un cane che vuole dominare la situazione.
Quindi non è proprio vero che cani e gatti si odiano, come spesso siamo abituati a dire; devono solo trovare il modo di comunicare meglio tra di loro!
E questo accade spessissimo quando in casa si hanno entrambi, soprattutto se crescono insieme.

Qualche anno fa i miei genitori presero una cucciola di Yorkshire nano che, più che un cane, era una vera e proprio bambina: Poochie, per gli amici la Puzzola :-)
Stava praticamente sempre dentro casa, con tanto di magliettina e coperta personale contro il freddo … e dire che erano le classiche persone che dicevano “il cane deve stare fuori, non si deve vestire e rintanare in casa”
Si, certo: fino a quando, dopo pochi giorni che avevano questa cagnolina, non si è sentita male. Da cosa nasce cosa, ed è diventata più umana di noi!

Un giorno mio fratello trova per strada un bellissimo micetto grigio e, ovviamente, lo porta a casa!
Poochie se n’è innamorata: lo trattava come fosse suo figlio, cercava addirittura di allattarlo seppur non avesse mai avuto una gravidanza!
E lui si faceva coccolare dal cane; li trovavamo sdraiati uno sopra l’altro!!
E quando il gattino ha iniziato ad uscire per le sue perlustrazioni, Poochie cercava di fermarlo sedendosi sopra!
Che scenette comiche :-)
Potete immaginare la disperazione di Pocchie quando il gattino è venuto a mancare: è rimasta giorni cercandolo ovunque, emettendo il suo verso che sembrava un pianto (non sapeva abbaiare, l’avrà fatto si e no 2 volte in 5 anni di vita!).
Che tristezza :-(
.
Dopo un annetto, una mia collega mi regala un gattino bianco e nero .. ah, non vi ho specificato una cosa: tutti i gatti per mia madre si chiamano MICIA o MICIO, i cani POOCHIE … che fantasia! Per fortuna qualche volta io e mio fratello siamo riusciti a dare un nome diverso, ma era una lotta perché tanto lei li chiamava così!

Dicevo: porto a casa un nuovo Micio, ma Pocchie non lo voleva.
Ha iniziato a ringhiare, cosa che non aveva mai fatto con nessuno! Non era capace di abbaiare, figuriamoci di ringhiare!
E tutto questo le è durato a lungo: non voleva nemmeno che il gatto si avvicinasse!
Mentre con l’altro divideva e, talvolta, cedeva la propria ciotola, con questo nulla.
A stento, dopo qualche mese, ne aveva accettato l’esistenza, senza mai vincolarsi troppo: sarà stato forse un 
modo per proteggersi e non soffrire più affettivamente?

Curiosando sul web ho poi capito che, ingenuamente e reduci da una bella esperienza, avevamo totalmente sbagliato l’approccio tra i due animali.
Poochie era già adulta ed il nuovo inquilino era un intruso per lei: avremo dovuto portarlo in casa e tenerli distanti qualche giorno, affinchè il cane si abituasse all’odore e, quindi, alla presenza del gatto.
Bè, magari ci servirà da esperienza, semmai un giorno riprenderemo un gattino.

Mi spiace non avere fotografie di loro due insieme, per cui dovrò far ricorso al web … ma questa è quella che più gli somiglia


- Fonte immagine http://static.tuttogratis.it/628X0/attualita/tuttogratis/it/wp-content/uploads/2011/06/Allergia-a-cani-e-gatti.jpg –

Viaggiare col treno in Sardegna

Sono Dall' altra parte della barricata! Che strana sensazione! Ora capisco i tanti lavoratori assediati in treno dagli studenti :-)

Ho viaggiato in treno dal mese di luglio (ahimè, per problemi economici), trovando si qualche disservizio ma riuscendo comunque a tirar avanti. Fino alla settimana scorsa, quando tutti gli studenti sono ovviamente rientrati a scuola.

In una società definita moderna ci si aspetta che l' ente gestore delle ferrovie adatti i propri mezzi al numero di passeggeri previsti ... mai farsi delle aspettative!! La delusione che ne consuegue è immensa!!
:-)

Ironia a parte, ci siamo ritrovati un treno (che a definirlo tale credo sia una vera offesa per l' intera categoria) con una portata passeggeri irrisoria, pervenuto alla stazione del mio paese (la terzultima fermata prevista dal percorso) talmente pieno da avere già delle persone in piedi lungo i corridoi!

Un treno così ...


immagine presa da http://lanuovasardegna.gelocal.it/sassari/cronaca/2013/07/15/news/nuovi-treni-fds-le-perplessita-della-cgil-1.7426947

Inutile dire quale corsa sia sia avviata pur di riuscire a salire in questo mezzo: pressati come sardine dentro le scatolette, o forse più. Le portine del treno non riuscivano a chiudersi a causa dell'afflusso di persone stazionanti nella piattaforma e nei gradini; ed un discreto numero di persone, tre le quali IO, in attesa lungo il marciapiede della stazione, senza alcuna possibilità di poter prendere il mezzo. 
A dirla tutta, non mi sono inserita tra la massa, non ho dato spintoni a nessuno pur di salirci: sapevo già in partenza che sarei stata sicuramente male in una situazione del genere!
 
Il treno successivo sarebbe partito ben un'ora dopo e NO: non era previsto alcun mezzo, quale per esempio una corriera, per coprire la carenza del fornitore e fornire comunque un'alternativa ai viaggiatori PAGANTI.

Sarebbe stato bello bloccare la partenza di questo treno invece di farla semplicemente ritardare, ma non tutte le persone si sono ritrovate d'accordo con tale azione; qualcuna sarebbe voluta andare a sporgere denuncia presso i Carabinieri, ma a quel punto gran parte di noi stava già trovando una soluzione alternativa per raggiungere la tanto ambita meta di Cagliari!

Tra l'altro, diversi lavoratori (anche io) devono poi prendere un altro mezzo una volta arrivati a Cagliari, per cui le peripezie per arrivare a lavoro in oriario si raddoppiano se si saltano le coincidenze con le corriere!!

E poveri studenti al primo giorno di scuola! Ho sentito una ragazzina al telefono con la madre: "Mamma, credimi: non sono riuscita a salire nel treno. Non è una bugia, ci ha lasciato giù!".
Ah ah ah certo che sospettare una bugia così al primo giorno di scuola non deve essere bello per questi studenti :-)

Bè dai: non ci si annoia nel viaggiare in treno! Ma, a causa di queste situazioni, mi vedo costretta a prendere il treno 30 minuti prima ... il malumore regna, ma siamo fortunati ad avere un lavoro!!

Rientrare a casa, invece, è molto più semplice: poche persone ed un treno piuttosto capiente ad attenderci in stazione ... misteri ... ma almeno posso dedicarmi alla lettura di un buon libro! Il treno è l'unico posto dove effettivamente posso concentrarmi nella lettura ... spazio permettendo :-) !!

Buon inizio settimana a tutti :-)
Barby

lunedì 15 settembre 2014

Pasta e patate gratinate

Rprendo questa ricetta dal mio vecchio blog perchè mi piace troppo, non per la foto ... ma per il sapore :-)

La pasta e patate gratinate: non è sicuramente un piatto molto leggero, ma qualche volta ci vuole proprio

 

 

INGREDIENTI per 4 persone

– 6 patate
– 1/2 cipolla
– 200 gr di pancetta affumicata
– olio extra-vergine di oliva
– sale
– acqua
– rosmarino
– 300 gr di pasta mista, ma dallo stesso tempo di cottura
– 6 fettine di scamorza affumicata
– parmigiano grattugiato

PREPARAZIONE

Pelare le patate e tagliarle a piccoli cubetti; tritare la cipolla e metterla a rosolare con l’olio di oliva nel saltapasta o in una padella capiente.
Quando la cipolla è leggermente dorata, versare i cubetti di patate, accompagnati da un pò d’acqua salata e rosmarino.

Cuocere col coperchio per una mezzoretta, aggiungendo acqua man mano che occorre.

Quando le patate saranno quasi cotte, aggiungere altra acqua e versarci la pasta, lasciandola cuocere molto al dente con l’intero composto.
Togliere dal fuoco, versarla in una telia da 6, livellarla bene e metterci sopra le 6 fette di scamorza affumicata ed una bellla manciata di parmigiano grattugiato.
 
Mettere in forno fino a far dorare per bene e servire caldo!

Buon appetito!

 

Involtini tacchino con la spremuta

Provate gli Involtini tacchino con la spremuta di arance: Per un secondo veloce e saporito, perfetto se accompagnato da un’insalata verde!

Sono un secondo leggero e delicato, per chi ama il connubio agrumi-carne (a me piace anche il connubio agrumi-pasta!!)

La realizzazione è piuttosto semplice e gli ingredienti di facile reperibilità.

INGREDIENTI:

– fettine di tacchino (o pollo)
– 1 fettina di speck per ciascuna fettina di tacchino
– 1 fettina di edamer (o simili) per ciascun involtino
– sale
– salvia
– il succo di due arancie
– trito di cipolla e carote
– olio di oliva

PREPARAZIONE:

Battere le fettine col batti carne qualora fossero troppo spesse; condire con un pò di sale e salvia, quindi mettere la fetta di speck e di formaggio.
Arrotolare e fermare con due stecchini.

Far rosolare leggermente il trito di carota e cipolla con un filo di olio extra vergine di oliva e metterci gli involtini.

Far cuocere per qualche minuto ed aggiungere il succo delle arance; coprire con un coperchio e lasciar completare la cottura.

Ecco pronti gli involtini tacchino con la spremuta di arance: sono perfetti se accompagnati da un’insalata verde!

Una fortuna pericolosa – Ken Follett

Ken Follett è un altro dei miei autori preferiti, insieme a Nicholas Sparks, di genere completamente diverso!
Ho iniziato la lettura dei suoi libri alle scuole superiori con “Il terzo gemello e da allora l’ho sempre seguito.
Insieme ad una mia compagna, cercavamo ogni scusa per poter passare ore nella biblioteca scolastica ad aiutare la nostra prof.bibliotecaria e prendevo in prestito ogni libro che trovavo di Ken Follett.
Ultimamente, il mio ritmo da lettrice è piuttosto rallentato: la stanchezza degli impegni ma, soprattutto, le troppe ore passate al pc rendono i miei occhi estremamente stanchi :-(
Ma questi libri sono tendenzialmente scorrevoli, anche se con diverse trame intrecciate, per cui ne vale davvero la pena.





Ma ora vi racconto un pò di questo bellissimo romanzo, “Una fortuna pericolosa”: pubblicato nel 1993, è ambientato nell’Inghilterra della rivoluzione industriale.
Nel suo racconto, si alternano personaggi estremamenti poveri ad altri eccessivamente ricchi, in una descrizione minuziosa di ciò che era tale periodo.

I protagonisti si narrano nel corso di 30 anni, dalla giovane età di scolari alla vita adulta. Stavolta voglio presentarvi il romanzo attraverso la descrizione dei personaggi: le loro vite si intrecciano in uno strano e talvolta macabro destino, pilotato spesso da Augusta.

Tutto il romanzo gira attorno ad una famiglia di banchieri estremamente ricca e potente, la famiglia Pilaster, guidata dalla cattiva e senza scrupoli matriarca Augusta, moglie di uno dei fratelli Pilaster. Augusta è una donna sontuosa, imponente, decisa e senza il minimo scrupolo: cercheràdi raggiungere i suoi obiettivi a discapito di chiunque, banca di famiglia compresa.
Il figlio, Edward, non è altro che un giovane senza carattere, succube del volere della madre e,soprattutto, del migliore amico Micky Miranda.
Micky Miranda è un giovane ambizioso cordovano, figlio di un ricco possidente crudele che maltratta i suoi schiavi. Il denaro cordovano però non ha alcun valore in Inghilterra, per cui Micky è disposto a fare qualunque cosa pur di non dover tornare in Sud America e pur di non avere su di sè l’ira malvagia del padre. L’obiettivo del padre è quello di effettuare un colpo di stato nei confronti del presidente Garcia con l’uso delle armi e della violenza.
Hugh Pilaster è la pecora nera della famiglia: figlio di uno dei fratelli Pilaster, messo in proprio e poi morto suicida per un crak finanziario, dovrà dimostrare al mondo finanziario quanto sia capace come banchiere. L’impresa sarà difficile, ma Hugh è veramente molto capace, al contrario del cugino Edward. Si innamora follemente di Maisie Robinson ma, per mano di Augusta, la loro storia muore quasi sul nascere. Sposerà invece una graziosa ragazza di nome Nora.

Solly Greenbourne è figlio di un ricco banchiere ebreo, anch’esso molto affermato nel mondo finanziario. Solly è un ragazzo dal cuore d’oro, seppur di brutto aspetto. Sposa Maisie, la quale si affeziona profondamente a lui per aver salvato la vita a lei ed al suo bambino. Solly muore giovanissimo, investito da una carrozza in corsa.

Maisie Robinson proviene da una famiglia molto povera. E’ dovuta scappare da casa sua a soli 11 anni, dopo che il padre perse il lavoro a causa dello stesso crack finanziario per il quale si suicidò il padre di Hugh. Per poter sopravvivere, si offre come compagnia agli uomini, senza mai concedere il proprio corpo. Lo concede per amore a Hugh ma,dopo la prima notte, lo lascia per paura di danneggiare la sua carriera. Sposa quindi Solly Greenbourne.
Mentre i giovani ragazzi erano a scuola, uno di loro muore annegato in un lago, seppur sia un bravissimo nuotatore … iniziano così ben 30 anni di intrighi, menzogne, corruzioni ed omicidi che .. dove porteranno questi personaggi?

A voi la lettura …

giovedì 11 settembre 2014

Buongiorno mondo!

Buongiorno mondo!

Finalmente mi decido a pubblicare il mio primo post su questo blog! Sono andata moolto a rilento, tra un vecchio blog, carenza di tempo ed un pizzico di pigrizia ... Ma veniamo alle presentazioni: mi chiamo Barbara, ho 32 anni, sono impiegata presso un grande provider Italiano. Sono moglie di Nicola e mamma di Cristian, di 4 anni.

Sono una grandissima disordinata e pasticciona ma, qualche volta, riesco a preparare qualcosa di buono .. a volte carino ..insomma, sono una immensa pasticciona ah ah ah :-)

Non sono molto brava nell'allestire set fotografici, quindi fin da ora vi chiedo umilmente scusa per le foto poco carine che magari potrete vedere :-)

Adoro la lettura, alla quale mi dedico soprattutto durante i miei viaggi in treno verso lavoro: solo il treno mi fa concentrare tanto da potermi immergere completamente in una bella lettura. A casa leggo la notte, ma dopo la fiaba a Cry e 8 ore di pc rischio di mescolare i personaggi e le diverse storie eh eh eh :-)

Spero di riuscire a rendere carino questo blog e di potergli dedicare più tempo possibile!

Ed ora, eccomi qua ...